concrete

Il calcestruzzo è tra i materiali da costruzione più comuni e di conseguenza sono richiesti una serie molto ampia di test -da eseguire in camera climatica- per verificarne la resistenza.

In questo articolo, ci occuperemo di due test su calcestruzzo che sono normati da due precise regolamentazioni internazionali.

Li analizzeremo singolarmente, ma vediamo prima di tutto cosa hanno in comune.

La Prova Termica del Calcestruzzo in Camera Climatica

 

Sia i cicli temporaleschi, sia i cicli a secco servono a testare la resistenza del calcestruzzo a bruschi o graduali cambiamenti di temperatura. Il passaggio da caldo a freddo, o viceversa, può indebolire i calcestruzzi e le malte da riparazione ed è necessario prevederne con precisione gli effetti al fine di intervenire con efficacia.

Entrambe le prove sono regolate da specifiche norme UNI, ossia l’Ente nazionale italiano di unificazione che recepisce standard internazionali.

D’altro canto, sono necessarie due prove differenti per venire incontro alla complessità della realtà: la temperatura non è l’unico fattore da tenere in considerazione e se lo shock termico avviene in presenza di precipitazioni, nevi e gelo, la procedura da seguire è differente.

Vediamole entrambe.

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Prova del Calcestruzzo a Cicli Temporaleschi: UNI EN 13687-2:2003

 

Le procedure internazionalmente approvate per realizzare la prova del calcestruzzo a cicli temporaleschi si trovano nella norma UNI EN 13687-2 del 2003 che potete scaricare a questo link.

Il test è mirato a misurare lo shock termico provocato da un raffreddamento brusco a partire da un'alta temperatura.

La prova si effettua posizionando diversi campioni in camera climatica e tenendoli sotto calore radiante per 5 ore e 45 minuti a una temperatura di 60 gradi centigradi per poi abbassarla bruscamente a 12 gradi per una durata di 15 minuti. A fine trattamento, si osservano gli effetti che verranno valutati attraverso una griglia interpretativa.

Prova del Calcestruzzo con Cicli a Secco: UNI EN 13687-4:2003

 

I cicli a secco sono pensati per mettere alla prova il calcestruzzo in condizioni ambientali prive di precipitazioni che però presentano continui sbalzi termici. Le procedure da seguire si trovano nella norma UNI EN 13687-4:2003 che si può scaricare qui.

Il ciclo dura sei ore ed è più complesso di quello temporalesco, prevedendo varie fasi di raffreddamento, conservazione e riscaldamento. Le procedure precise sono indicate nella norma sopra menzionata così come la griglia interpretativa che distingue e valuta diversi tipi di rottura del materiale.

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La Camera Climatica FDM per la Prova del Calcestruzzo

 

Entrambe le prove del calcestruzzo, a cicli temporaleschi o cicli a secco, possono essere svolte dalla camera climatica FDM.

I nostri prodotti sono costruiti con le migliori tecnologie a disposizione e sono dotati di un’interfaccia intuitiva che vi guiderà durante il processo.

Qui trovate ulteriori informazioni intorno ai test su materiali da costruzione, tra cui il calcestruzzo.

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