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Tra i tanti aspetti della vita moderna che diamo per scontati c’è la sterilizzazione dei materiali.

Questo importantissimo procedimento igienico è stato messo a punto meno di due secoli fa da Louis Pasteur.

Un altro passo importante nella storia della sterilizzazione è stato l’invenzione dell’Autoclave, uno strumento da laboratorio usato ancora ai giorni nostri.

Scopriamolo insieme.

 

Come funziona un Autoclave

Il padre dell’Autoclave è considerato Charles Chamberland, collaboratore del già citato Louis Pasteur, che per primo ipotizzò di servirsi di un meccanismo di chiusura ermetico già noto a fini di sterilizzazione.

Questo meccanismo è appunto l’autoclave che letteralmente indica un tipo di chiusura ermetica in cui la differenza di pressione tra l'interno e l'esterno del recipiente agevola la tenuta. 

Tecnicamente, è “autoclave” anche la pentola a pressione che utilizziamo in cucina, ma oggi questo termine indica principalmente i moderni sterilizzatori a calore umido che adoperano la chiusura.

L’autoclave è quindi uno strumento da laboratorio costituito da un ambiente ermeticamente sigillato all’interno del quale la sterilizzazione viene condotta per mezzo di vapore saturo.

Ci sono altri metodi di sterilizzazione ad aria calda che abbiamo dettagliato qui.

Per quanto riguarda l’autoclave, invece, il processo si articola in tre fasi.

 

  • La generazione del vuoto: ovvero la rimozione dell’aria dall’interno dell’autoclave per garantire l’efficacia del processo di sterilizzazione. L’aria espulsa viene quindi pompata fuori dall’autoclave, sostituita dal vapore saturo sotto pressione e l’ambiente viene sigillato con la vera e propria autoclave. 

 

  • Riscaldamento: grazie al vapore saturo arriva a riscaldare ogni minuscolo componente degli strumenti che occorre sterilizzare, raggiungendo la temperatura necessaria.

 

  • Sterilizzazione: la durata della vera e propria di sterilizzazione che varia as econda dalla temperatura raggiunta dall’autoclave e dalla quantità di germi presenti sugli oggetti da sanificare. La durata standard va oltre i 15 minuti ad una temperatura di 121°, ma ci sono molte eccezioni.

 

A cosa serve un’Autoclave?

L’autoclave è uno strumento d’uso comune nella maggior parte dei laboratori perché la sterilizzazione è un procedimento propedeutico alla maggior parte delle operazioni.

Oltre a servire quindi come fase propedeutica alla ricerca scientifica, l’autoclave è fondamentale anche nella pratica medica per la sterilizzazione dei dispositivi medico-sanitari, come gli strumenti da sala operatoria o quelli che troviamo in uno studio dentistico.

Infine, la sterilizzazione è richiesta anche in tutte quelle attività non mediche ma che hanno a che fare col corpo, pensiamo per esempio a uno studio di tatuaggi.

Le pratiche di sterilizzazioni in autoclave sono descritte dallo standard internazionale EN 13060.

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I Forni FDM per la Sterilizzazione ad Aria Calda

Il vapore saturo dell’autoclave non è l’unico metodo di sterilizzazione disponibile.

La sterilizzazione ad aria calda secca è un metodo alternativo che incontra esigenze differenti.

FDM - Environment Makers produce strumenti da laboratorio da oltre 70 anni e, per quanto riguarda la sterilizzazione ad aria calda secca, abbiamo due prodotti differenti che svolgono questa funzione.

Da un lato ci sono i forni ed essiccatori FDM, specializzati nel controllo della temperatura e in grado di raggiungere valori estremi come 300°.

Dall’altro ci sono le camere ambientali FDM che toccano i 180° (perfette quindi per la procedura standard) e hanno però molte altre funzioni tra cui il controllo dell’umidità relativa e possono essere equipaggiate per svolgere la maggior parte delle prove climatiche.

Per ulteriori dubbi e domande non esitate a contattarci.

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