incubatore

Si può dire molto sulla differenza tra un incubatore da laboratorio e una camera climatica, anche se entrambi sono strumenti divenuti essenziali per la ricerca sperimentale scientifica, utilizzati nelle applicazioni più varie.

La differenza principale può essere spiegata nel modo seguente:

 

Gli incubatori creano ambienti, le camere climatiche simulano gli estremi.

 

Forse questa breve definizione non è abbastanza chiara, almeno per chi non lavora quotidianamente nel settore e non ne percepisce le sfumature.

Andando più nel dettaglio, possiamo infatti dire che la differenza tra un incubatore ed una camera climatica è che gli incubatori sono generalmente utilizzati per coltivare colture e le camere climatiche sono principalmente utilizzate in test industriali.

 

Proviamo ad approfondire questi concetti in maniera esaustiva.

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Gli incubatori creano ambienti e sono solitamente usati per coltivare colture

Versioni rudimentali di incubatori da laboratorio risalgono a secoli fa ed hanno attraversato, con complessità crescente, il corso della storia.

L’obiettivo principale di un incubatore è infatti semplice e senza tempo, ovvero creare un ambiente specifico ed ideale per la crescita.

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Oggi, tuttavia, il mercato offre soluzioni che spesso combinano le suddette funzioni in un unico prodotto.

Gli incubatori sono disponibili in diverse dimensioni, dai dispositivi da tavolo a quelli delle dimensioni di una stanza.

In generale, non sono destinati all’uso con sostanze pericolose.

 

Sono pensati piuttosto come strumenti per la crescita: ingegneria dei tessuti, terapia genica, immunoterapia, ricerca sulle cellule staminali ecc.

 

Tutti questi cosiddetti “medicinali per terapie avanzate” fanno uso di incubatori nella sperimentazione.

Le camere climatiche simulano gli estremi e vengono solitamente utilizzate per i test industriali

 

Una camera climatica, concettualmente molto simile alla camera ambientale, è fondamentalmente uno spazio chiuso per testare gli effetti di particolari condizioni su oggetti biologici, prodotti industriali, materiali di vario genere, dispositivi elettronici ecc.

 

La camera può avere dimensioni diverse, a seconda dei tipi di test richiesti: alcune sono così grandi da poterci entrare dentro.

In base al tipo di versione, presentano anche funzioni diverse: alcune per esempio possono avere schermi esterni digitali.

 

Le camere climatiche possono anche variare a seconda delle esigenze del particolare settore che le utilizza.

Una camera ambientale può essere utilizzata per test individuali su particolari articoli, preparazione di campioni per ulteriori test di un diverso tipo o riproduzione di condizioni ambientali di altri test.

Incubatore da laboratorio per la ricerca in campo agricolo

La ricerca agricola è sicuramente un altro campo in cui viene utilizzato un incubatore.

Lo strumento è, in sostanza, il cuore dell’attività di laboratorio.

 

Per chiudere il discorso sugli incubatori possiamo affermare che si tratta di strumenti senza dubbio utilissimi, ma allo stesso tempo piuttosto limitati nelle proprie potenzialità. In ogni caso non hanno nulla a che vedere con le camere climatiche, di cui andiamo a parlare adesso, sia in termini qualitativi che di funzioni e possibilità di utilizzo.

 

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Affinché questo sia possibile, lo strumento deve mantenere determinate condizioni di temperatura, CO2 ed ossigeno.

L’incubatore deve quindi essere in grado di creare un ambiente stabile e con variabili controllate.

Esistono diversi tipi di incubatori, alcuni abbastanza semplici e altri più complessi in cui è possibile controllare più variabili, ma l’idea di base è sempre la stessa:

 

(1) dispositivi di uso generale, che possono includere la convezione forzata o la convezione naturale;

(2) incubatori di biossido di carbonio, che creano ambienti per la crescita cellulare naturale;

(3) incubatori refrigerati, in caso di bisogno di temperature inferiori a quelle ambientali;

(4) incubatori agitatori, ideali per colture liquide, ad esempio;

(5) incubatori BOD, per specifiche esigenze biochimiche di ossigeno.

L’idea non è solo di esporre componenti a circostanze diverse, ma anche di aumentare gli effetti per comprenderne l’impatto, testando condizioni estreme.

E fare tutto questo con sicurezza, ovviamente.

I diversi tipi di test possono essere, ad esempio, test climatico o shock termico.

 

L’idea è di mettere gli oggetti all’interno della camera e vedere se resistono alle condizioni ambientali predefinite.

 

Un test climatico è progettato per simulare un ambiente, esponendo un particolare oggetto a tali impostazioni.

Abbastanza simile a ciò che fa un incubatore.

Lo shock termico, invece, è finalizzato a simulare cambiamenti in condizioni climatiche estreme in brevi periodi di tempo.

 

È la possibilità di simulare gli estremi a caratterizzare invece una camera climatica.

Esiste una vasta gamma di test:

 

  • temperatura ed umidità
  • esposizione ai raggi UV
  • invecchiamento accelerato
  • acqua
  • sale / nebbia
  • vibrazioni
  • urti
  • impatto
  • vento / pioggia
  • infiammabilità

 

e molti altri…

Questo tipo di test è realizzato in numerosi settori, come: 

  • l’elettronica, 
  • l’industria automobilistica, 
  • la plastica, 
  • il metallo,
  • i giocattoli, 
  • i prodotti di carta, 
  • le sostanze chimiche, 
  • l’industria del cibo e molti altri.

 

La camera ambientale permette di conoscere il prodotto sotto ogni punto di vista.

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Due esempi concreti per spiegare le differenze tra questi strumenti

Per scoprire le condizioni ottimali per coltivare un particolare raccolto, ad esempio pepe di cayenna, tendenzialmente si utilizza un incubatore.

 

L’obiettivo è di trovare l’ambiente particolare più adatto a questo particolare seme.

 

Invece, per scoprire come una macchina fotografica si comporterebbe in un posto come la Siberia, con le sue temperature estremamente basse, o nella Death Valley, con il suo clima caldissimo, è preferibile utilizzare una camera climatica.

 

Un test potrebbe dover arrivare fino a -70°C (a seconda se si utilizza una camera monostadio o a doppio stadio) o fino a 90° C, per testare il prodotto in condizioni estreme.

Il mercato e i consumatori di oggi sono molto più esigenti, il che richiede che le merci siano testate in ogni modalità; non possiamo sapere se un prodotto commercializzato verrà esposto a condizioni estreme e dobbiamo quindi anticipare questa eventuale possibilità.

 

Come accennato all’inizio, la differenza tra un incubatore e una camera climatica è che gli incubatori creano ambienti, le camere climatiche simulano gli estremi.

 

Gli incubatori e le camere climatiche sembrano simili sulla carta, ma le camere climatiche potrebbero essere descritte come incubatori “pro”, con funzionalità più varie ed evolute, oltre che con focus sugli esperimenti estremi.

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Nella famiglia delle camere climatiche, lo strumento più simile a un incubatore è la Camera di Crescita che è pensata appositamente per la coltivazione di insetti, specie arboree e colture microbiali.

FDM Environmental Makers offre un’ampia scelta di camere di crescita come di camere climatiche, personalizzabili dal cliente e in grado di svolgere tutti i test sopramenzionati.

Per ulteriori dubbi e domande non esitate a contattarci. 

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